Giovedì 28 ottobre 2021
Andreas Ottensamer, clarinetto
Julien Quentin, pianoforte
J. Brahms (1833-1897)
Sonata n. 1 in fa min., op. 120
Allegro appassionato. Sostenuto ed espressivo – Andante un poco Adagio – III. Allegretto grazioso. Trio – Vivace
F. Chopin (1810 – 1849)
Preludio n. 15 La Goccia d’acqua in Re bem. magg., op. 28
C. Debussy (1862 – 1918)
‘Mouvement’ da Images L 105 (piano solo)
F. Mendelssohn (1809 – 1847)
Selezione da Romanze senza parole (arr. A. Ottensamer)
F. Liszt (1811 – 1886)
Sonetto 123 del Petrarca da Années de pèlerinage S 161
Lento placido – Sempre lento – Più lento
S. Rachmaninoff (1873 – 1943)
Preludio n. 12 in sol diesis min., op. 32
J. Horovitz (*1926)
Lento, quasi andante dalla Sonatina per clarinetto e pianoforte
G. Gershwin (1898 – 1937)
Preludio n. 1 dai Three Preludes (arr. A. Ottensamer)
Note al programma
Il concerto di questa sera “prende il la” dalla Sonata in fa minore di Brahms, introdotta brevemente dal pianoforte, prima che il clarinetto enunci il tema principale, su un accompagnamento arpeggiato. Il colore autunnale prosegue con l’introduzione di ulteriore materiale tematico, il suo sviluppo e la ricapitolazione, e una coda espressiva. Le strutture dense del pianoforte e la prevalente malinconia suggerita dal timbro del clarinetto ci portano nel movimento lento, Andante un poco adagio, dopo il raggio di sole che aveva segnato la fine del primo movimento. L’atmosfera è quella di un notturno d’estrema raffinatezza melodica. Con una melodia dolcemente discendente, l’umore si illumina e la tonalità maggiore continua nel delicato Allegretto grazioso dal sapore viennese, con il suo trio che esplora il registro più basso del clarinetto. Il pianoforte inizia il Vivace, con l’andamento di un rondò e una elegante melodia intonata alternativamente dal pianoforte o dal clarinetto. Con un salto al 1981 si arriva alla Sonatina per clarinetto di Horovitz, scritta per Gervase de Peyer. Un primo movimento ingannevolmente rilassato, introduce l’episodio Lento di una bellezza mozzafiato, con le note più basse dello strumento impegnate in una lunga cantilena su un lento accompagnamento di accordi suonati dal pianoforte. Lo stile compositivo della Sonatina, come quello delle opere da concerto di Gershwin, rivela influenze melodiche e ritmiche del jazz, pur rimanendo fedele al modello a tre movimenti tradizionalmente associato alle sonate: un movimento veloce in forma sonata è seguito da un movimento lento, con un energico rondò nel finale. Lo stile di Gershwin, che combina ragtime, blues, jazz e musica classica, oggi suona profondamente “americano”, ma ai suoi tempi gli accordi e le scale che usava erano a dir poco bizzarri. Il primo preludio Allegro ben ritmato e deciso si apre con il pianoforte che enuncia in modo brillante e diretto una frase blues di cinque note. Il clarinetto, in questo caso, risponde con uno strascico sornione, come un occhiolino. L’atmosfera latina del brano è data dai ritmi brasiliani del baião, affidati al pianoforte. Quando si parla di clarinetto, tendiamo a pensare ad una musica con un legato senza sforzo, infinite linee melodiche e chi meglio di Andreas Ottensamer, può far cantare questo strumento?
Alessandro Arnoldo