Programma di sala

18 Ottobre 2021 | News

Venerdì 22 ottobre 2021

Angela Hewitt pianoforte

François Couperin (1668 – 1733)
Dix-huitième Ordre
La Verneüille – La Verneüilléte – Sœur Monique – Le Turbulent –
L’Attendrissante – Le Tic-Toc-Choc ou Les Maillotins – Le Gaillard-Boiteux

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)
Sonata per pianoforte n. 3 in si bemolle maggiore K 281
Allegro – Andante amoroso – Rondeau: Allegro

Johann Sebastian Bach (1685 – 1750)
Suite Inglese n. 4 in Fa magg. BWV 809
Prelude – Allemande – Courante – Sarabande – Menuet I and II – Gigue

 Johann Sebastian Bach (arr. d’Albert)
Passacaglia in do minore BWV 582

 

 

Note al programma

Couperin ‘il Grande’ era membro di una dinastia musicale unica in Francia – superata solo dalla famiglia Bach in terra tedesca – che ricoprì il ruolo di organista nella Chiesa di Saint-Gervais a Parigi per ben 173 anni! Il suo Dix-Huitième Ordre si apre con una solenne allemanda, La Verneüil, non lontana dallo stile di Bach, per tessitura e cromatismi. Sœur Monique, segnato da Couperin Tendrement, sans lenteur (teneramente, senza rallentare), necessita di un’interpretazione non troppo lenta, a differenza del movimento successivo, Le Turbulent, indicato come molto veloce, con un netto cambio di misura che richiede una certa agilità. L’’indicazione douloureusement (dolorosamente) de L’Attendrissante, stabilisce l’umore del toccante brano che è suonato interamente nella metà inferiore della tastiera. Ci spostiamo dal basso all’alto dello strumento per Le Tic-Toc-Choc e, infine, Le Gaillard-Boiteux, dal carattere comico, accentuato dall’uso frequente di ornamenti da eseguirsi molto rapidamente. La Sonata n. 3 di Mozart sembra nascere dal trillo vibrante che dà inizio al brano, poi un flusso di scale ariose ci porta al secondo tema ingenuo e affascinante. La tonalità riempie l’ascoltatore di ottimismo e prepara la scena per il duetto d’amore del secondo movimento. Gli accordi delicatamente ripetuti dell’andante amoroso potrebbero rappresentare due amanti incerti che si rassicurano a vicenda. L’allegro tema iniziale e il gioco vivace che segue sono come l’esito gioioso delle timide suppliche del secondo movimento. La sezione centrale del movimento, dal suono più grave, termina con una breve cadenza. Prima della conclusione della sonata si sente ancora una volta il tema di apertura, ora accompagnato da trilli esuberanti, la sostanza stessa che ha dato vita alla sonata. Nelle sei Suite Inglesi, Bach combina la raffinatezza della musica da ballo francese con elementi del Concerto presi in prestito dagli italiani, assoggettando il tutto alla predilezione tedesca per la scrittura polifonica di cui era maestro. La tonalità maggiore stabilisce subito un colore luminoso nel Preludio e il clima solare di questa suite continua nell’ Allemande con i suoi gruppi di terzine capaci di rendere l’atmosfera più leggera. Dopo una Courante francese che continua nella stessa atmosfera felice, arriva una Sarabanda di pura delizia. La pagina sembra spoglia e non ci sono variazioni scritte da Bach. Sta all’esecutore, quindi, fare il suo. Segue l’unica coppia di Minuetti nelle Suite inglesi, entrambi molto melodici e pieni della grazia associata a questa danza. Infine Bach scrive una Giga imitando i corni da caccia e portando il tutto ad una gioiosa conclusione. Eugen d’Albert, altro pianista virtuoso attratto dalla musica di Bach, fu uno dei più brillanti allievi di Liszt. Nella sua trascrizione della Passacaglia e Fuga in do minore riesce a rimanere notevolmente fedele all’originale, anche se i suoi frequenti cambiamenti di dinamica e di ritmo sono più legati al suo tempo. La passacaglia, insieme di variazioni su un basso continuo (che si ripete costantemente), porta il recital di Angela Hewitt ad una conclusione di grande effetto.

Alessandro Arnoldo

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