Quadreria

Lascito ‘Gianferrari’

Tre quadri a olio di grande formato (143 x 380 cm il maggiore, 143 x 163 i due minori) rappresentanti altrettanti paesaggi e oggi collocati nella saletta riservata agli artisti precedente la Sala dei concerti intitolata a Prospero Gianferrari (già Podestà di Trento). Le tre tele sono state restaurate nel 2009 dal Consorzio ARS interamente a spese della Filarmonica.
Le opere, non firmate, sono state realizzate dal noto pittore emiliano Luigi Casalis (Reggio Emilia 1805-1887) nel 1857 e poste a decorazione del Caffè Scuro sotto Broletto, storica caffetteria ‘svizzera’ di Reggio. Rimosse dal luogo originale le pitture – come documentate da una serie di fotografie coeve – ricomparvero nel 1959 alla mostra sulle pitture murali dell’Ottocento reggiano; allora figuravano proprietà di un anonimo collezionista milanese. Grazie alla generosità della figlia del M.o Vincenzo Gianferrari (già direttore del Liceo Musicale di Trento gestito dalla Società Filarmonica e dell’Orchestra filarmonica) prof.ssa Luisa Gianferrari (titolare della prima cattedra di genetica umana istituita in Italia), nel 1979 i quadri venivano donati alla Società Filarmonica di Trento con l’impegno, da parte della Società, di intitolare la Saletta degli artisti al fratello Prospero Gianferrari. Le pratiche della donazione vennero condotte a Trento dall’Ing. Dolzani, sempre vicino alla Società Filarmonica di Trento.

 

 

 

 

Unitamente ai tre paesaggi di Luigi Casalis, la famiglia Gianferrari donava alla Filarmonica cinque medaglioni in chiaroscuro, non firmati, attribuiti ad Antonio Fontanesi o a Casali Bassi. Pregevole e raffinata la loro realizzazione che aspetta, comunque, un più attento esame per la paternità. Oggi sono esposti nella saletta superiore degli artisti.

Lascito Eugenio Prati

 

Eugenio Prati, Ritratto di Mozart, 1900ca. Collocazione: saletta superiore degli artisti.

L’illustre pittore Eugenio Prati originario di Caldonazzo (1842-1907) amava particolarmente la musica, che praticava abitualmente assieme ad amici come il compositore e filarmonico Raffaello Lazzari. Nella sua vita fu in relazione con artisti come Giacomo Puccini o cantanti quali Enrico Caruso. Quando, nel 1905, la Società Filarmonica col Presidente Carlo Chiappani decideva di costruire il proprio Palazzo in via Verdi, Eugenio Prati donava alla Società un proprio Ritratto di Mozart realizzato all’inizio del 1900.

Eugenio Prati moriva improvvisamente a Caldonazzo l’8 marzo 1907. Colpito dalla sua scomparsa, e in segno di profonda amicizia, il Presidente della Società Filarmonica di Trento Carlo Chiappani promuoveva immediatamente l’istituzione di un Comitato di omaggio al maestro che, per le Feste Vigiliane del 1907 organizzava proprio nella Sala della Società Filarmonica, la prima mostra postuma del grande pittore, aperta dall’8 al 30 giugno 1907.

Il quadro è stato recentemente esposto alla Mostra Mozart. Note di viaggio in chiave di violino di Riva del Garda, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storico Artistici della Provincia Autonoma di Trento nel 2006.

Lascito Dario Wolf

 

Dario Wolf, Santa Cecilia. Acquaforte originale in acciaio, 24/100. Arrivato in Filarmonica attraverso donazione dell’autore. Dario Wolf (Trento 1901 – 1971) è considerato uno dei più importanti incisori italiani del Novecento.

Lascito Mario Pevarello

 

Mario Pevarello (Trento 1910 – 2005) è stato una poliedrica figura d’artista, protagonista della vita culturale cittadina lungo tutto il Novecento. Pittore, Poeta e Violinista, ha usato l’arte per leggere la vita sempre con ironia, anche nei difficili momenti della Seconda guerra mondiale, prigioniero dei tedeschi. Girava la città con passo sempre elegante, un basco d’artista in testa e papillon. Figlio di un barbiere, comincia a frequentare il Liceo musicale della Filarmonica a dodici anni, studiando violino e suonando nell’orchestra diretta da Antonio Pedrotti. Assieme a Remo Wolf e Bruno Colorio imbracciava il pennello realizzando piccoli acquerelli e grafiche esposte in diverse mostre. Negli anni Cinquanta – dopo la terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale – cominciava a intraprendere le sue celebri crociere: 73 viaggi sulle grandi navi degli oceani, suonando il violino e facendo il pittore: una finestra su tutto il mondo registrata nelle poesie e nelle sue opere pittoriche figurative (acquerelli pieni di folle e di città!). Tornato a Trento seguiva come critico per i giornali le stagioni concertistiche della Filarmonica e preparava le sue mostre poi organizzate anche a Parigi, New York e Tokio.

Dopo la sua morte, la famiglia, per ricordare il suo sempre felice rapporto con la Società Filarmonica di Trento e la musica, decideva di donare un grande quadro (cm. 90 x 120) intitolato “Fascino delle grandi orchestre”: fra i suonatori ritratti, seduto al leggio dei violini, Mario Pevarello.

Lascito Vittorio Lucchi

 

Acquarelli incorniciati dedicati alle varie sezioni dell’orchestra firmati da Vittorio Lucchi, arrivati alla Filarmonica attraverso una donazione della prof.ssa di musica e cantante Giovanna Bolner in a Beccara, socia e abbonata della Filarmonica.

Vittorio Lucchi (Roncone, 1905 – 1980?) è stato pittore, scenografo, costumista, caricaturista e illustratore italiano attivo in diversi teatri di prosa e musica lirica. Per la sua attività artistica nel 1967 veniva insignito del premio “Isola d’oro 1967” di Vico Equense.

Nato a Roncone di Trento il 23 novembre 1905 ha girato l’Italia lavorando soprattutto nel mondo della musica. Fra i suoi lavori possiamo richiamare la collaborazione, nel 1952/53, con il Piccolo Teatro di Milano (dove ha realizzato una serie di Bozzetti conservati ancora oggi nell’archivio del teatro stesso); nel 1970 firmava la scenografia e i costumi di: LSD. Lesi, Scusi, Divorzierebbe? di Carlo Maria Pensa con musiche di Mario Nascimbene, compagnia C.I.S. diretta da Anton Giulio Majano con Alida Valli (Firenze, Teatro Della Pergola, 28 gennaio 1970). Altri acquarelli richiamano il suo impegno professionali per spettacoli dedicati al mondo dei bambini.

Lascito Luigi Pagnacco

 

Orchestra in vetro di Murano

L’ingegnere Luigi Pagnacco di Venezia, ma residente da anni a Trento, appassionato raccoglitore di dischi e CD, abituale frequentatore della Sala dei concerti della Filarmonica di Trento, in occasione del bicentenario della Fondazione della Società (1795-1995) donava alla Filarmonica una preziosa riproduzione di un’orchestra sinfonica in miniatura in puro vetro di Murano.

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