Brooklyn Rider Quartet
Johnny Gandelsman e Colin Jacobsen violini
Nicholas Cords viola
Michael Nicolas violoncello
W.A. Mozart (1756 – 1791)
Quartetto n. 19 in Do magg. KV 465 “Dissonanze”
Adagio – Allegro | Andante cantabile | Menuetto: Allegretto | Allegro molto
H. Purcell (1659 – 1695)
Fantasia “Upon One Note”
B. Jolas (1926)
Quatuor III dai 9 Etudes
A. Pärt (1935)
Solfeggio
J. Brahms (1833 – 1897)
Quartetto n. 1 in do min. op. 51 n. 1
Allegro | Romanze: Poco adagio | Allegretto molto moderato e comodo | Allegro
“Quattro musicisti classici che si esibiscono con l’energia di giovani rockstar per rendere la musica classica accessibile ma anche per celebrare il motivo per cui era buona fin dall’inizio” [Post Gazette Pittsburgh]
Note al programma
Il Quartetto n. 19 KV 465 di Mozart è conosciuto come “Dissonanze” per l’inaspettata introduzione nell’Adagio, di un passaggio audace che sfida le convenzioni armoniche del XVIII secolo. Questo inizio oscuro e inquieto si dissolve in un Allegro brillante e strutturato, che esemplifica la maestria contrappuntistica di Mozart. L’Andante cantabile offre un momento di intimità melodica, seguito da un Menuetto che gioca con accenti irregolari. Il Finale è un trionfo di leggerezza e ingegno, con temi che si intrecciano in un dialogo vivace e perfettamente bilanciato.
Purcell, uno dei massimi compositori del Barocco inglese, sperimenta con la forma nella sua Fantasia “Upon One Note”, in cui una singola nota tenuta costantemente funge da perno attorno al quale si sviluppano intricate linee contrappuntistiche. Il brano, scritto nel 1680, mostra l’abilità di Purcell nel creare tensione e movimento attraverso la scrittura polifonica, risultando sorprendentemente moderno.
Betsy Jolas, compositrice franco-americana, propone con il Quatuor III dai 9 Etudes un’esplorazione delle possibilità espressive del quartetto d’archi. La sua scrittura sperimentale si caratterizza per frammenti melodici in continuo mutamento, effetti timbrici inaspettati e un dialogo costantemente sfuggente tra gli strumenti. Il risultato è un brano in cui il senso di continuità viene costantemente messo alla prova, dando vita a un’esperienza d’ascolto densa e imprevedibile.
Con Solfeggio, Pärt applica il suo stile minimalista per creare un brano di apparente semplicità, basato su progressioni e sospensioni delicate. Questa pagina esprime la ricerca di purezza sonora tipica del compositore estone, evocando un’atmosfera quasi liturgica in cui ogni nota assume un significato profondo. L’uso di linee vocali trascritte per archi rafforza l’impressione di un canto senza tempo.
Il Quartetto n. 1 di Brahms è un’opera di grande intensità drammatica. Il primo movimento si sviluppa con energia e tensione, mentre la Romanza offre un momento di quiete lirica, con melodie dolci e avvolgenti. Lo Scherzo è permeato da un senso di inquietudine e sottile malinconia, mentre il Finale, ricco di contrasti dinamici e spunti tematici serrati, si chiude con una risoluzione potente e appassionata.
Dalla classicità innovativa di Mozart alle suggestioni mistiche di Pärt, fino alle sperimentazioni di Jolas e al pathos romantico di Brahms, ogni brano offre una prospettiva unica sulla continua evoluzione espressiva del quartetto d’archi.
Alessandro Arnoldo