tenThing Brass Ensemble
Tine Thing Helseth tromba
E. Grieg (1843-1907) Prelude dalla Holberg Suite
J.B. Lully (1632-1687) Le Bourgeois Gentilhomme
C. Chaminade (1857-1944) Rondeau, op. 97
L. Boulanger (1893-1918) Nocturne & Cortèges
F.B. Price (1887-1953) Adoration
I. Albéniz (1860-1909) Asturias dalla Suite Espagnole
J. Higdon (1962) Ten of Hearts
J. Webb (1946) Share my yoke
H. Sæverud (1897-1992) Kjempeviseslåtten
A. Copland (1900-1990) Hoe-Down da Rodeo
G. Bacewicz (1909-1969) Oberek n. 1 & Mazovian Dance
A. Piazzolla (1921-1992) Verano Porteño
B. Holiday (1915-1959) God Bless the Child
G. Gershwin (1898-1937) Summertime
L. Bernstein (1918-1990) I Feel Pretty, A Boy Like That/I Have a Love, Tonight da West Side Story
Note al programma
Dal barocco al contemporaneo, dalla tradizione europea a quella americana, senza trascurare le influenze popolari e il jazz. Gli ottoni, con la loro potenza e versatilità, diventano il filo conduttore che lega brani di epoche e stili diversi, regalando brillantezza sonora a ogni esecuzione.
Grieg, con il Prelude dalla Holberg Suite, rivisita l’eleganza barocca attraverso una lente romantica, tingendola di freschezza nordica. Lully, maestro del teatro musicale francese, celebra in Le Bourgeois Gentilhomme la commedia e la raffinatezza del XVII secolo.
Il Rondeau op. 97, di Chaminade, combina virtuosismo e delicatezza melodica, offrendo un esempio della sua rara capacità di fondere eleganza e tecnica. Lili Boulanger, con Nocturne & Cortèges, ci trasporta in un universo di poesia e introspezione, rivelando la sua straordinaria sensibilità e profondità emotiva. Adoration di Florence Price, con il suo lirismo sobrio e toccante, evoca un momento di profonda spiritualità, unendo semplicità ed espressività in modo unico.
Albéniz, in Asturias, dipinge con le note l’atmosfera vibrante e passionale del flamenco, restituendo le sfumature del paesaggio spagnolo. Higdon, con Ten of Hearts, propone un linguaggio musicale fresco e dinamico, perfetto per esprimere energia e movimento, mentre Share my yoke di Webb aggiunge una dimensione intima e contemplativa, caratterizzata da profondità e grazia.
Kjempeviseslåtten di Sæverud intreccia la tradizione norvegese con un’energia epica, capace di evocare immagini di paesaggi maestosi e di antiche leggende, mentre Hoe-Down di Copland esplode in una gioiosa celebrazione del folklore americano, coinvolgendo con i suoi ritmi vivaci e irresistibili. Bacewicz, in Oberek e Mazovian Dance, fonde tradizione e modernità, portando nuova vita alla danza popolare polacca, che emerge con un vigore rinnovato e trascinante.
Con Verano Porteño, Piazzolla incarna la struggente malinconia e la sensualità del tango, trasformando la nostalgia in pura poesia musicale. Billie Holiday emoziona con la sua intensità e autenticità in God Bless the Child, una pagina di toccante profondità umana.
A chiudere il programma, Summertime di Gershwin e gli estratti da West Side Story di Bernstein, un omaggio alla tradizione americana, in cui jazz, lirismo e teatralità si fondono armoniosamente per regalare una conclusione vibrante e memorabile.
Un percorso da vivere con mente e cuore aperti, lasciandosi trasportare dalle emozioni di ciascun brano.
Alessandro Arnoldo