Quartetto Fibonacci (vincitore del Premio P. Borciani – 2024)
Kryštof Kohout e Luna De Moi violini
Elliot Kempton viola
Findlay Spence violoncello
In collaborazione con Konzertverein Bozen
F.J. Haydn (1732-1809)
Quartetto op. 76 n. 4 in Si bem. Magg. “L’aurora”
Allegro con spirito | Adagio sostenuto | Menuetto: Allegro | Finale: Allegro ma non troppo
B. Smetana (1824-1884)
Quartetto n. 1 in mi min. “Z mého života – Dalla mia vita”
Allegro vivo appassionato | Allegro moderato alla polka | Largo sostenuto | Vivace
L.van Beethoven (1770-1827)
Quartetto n. 14 in do diesis min op. 131
Adagio ma non troppo e molto espressivo | Allegro molto vivace | Allegro moderato | Andante ma non troppo e molto cantabile | Presto | Adagio quasi un poco andante | Allegro
Note al programma
Questo programma intreccia tre diversi e sconfinati universi musicali, per quattro archi: la chiarezza ed eleganza di Haydn, l’intensità emotiva e personale di Smetana e la profonda sperimentazione di Beethoven.
Il Quartetto op. 76 n. 4 di Haydn è tra le sue opere più celebri e innovative. Il soprannome “L’aurora” deriva dal tema iniziale, che emerge dolcemente come un sole nascente. Il primo movimento, allegro e brillante, mostra il talento di Haydn nel creare melodie coinvolgenti e svilupparle con maestria. L’Adagio sostenuto è un momento di grande lirismo, con il primo violino che intona una melodia cantabile, quasi un’aria d’opera. Il Menuetto, vigoroso e ritmato, richiama le danze popolari viennesi, mentre il Finale è una corsa gioiosa, con continui giochi tra gli strumenti che rendono l’ascolto vivace e dinamico.
Con il Quartetto n. 1 “Dalla mia vita”, Smetana trasforma la musica da camera in un diario intimo e struggente. Il primo movimento è un’esplosione di passione, con il tema iniziale che rappresenta le sue ambizioni giovanili. Il secondo movimento è una polka, omaggio alla musica popolare ceca, leggera e vivace ma punteggiata da ombre malinconiche. Il terzo movimento, Largo, è il cuore dell’opera: un momento di riflessione profonda, con armonie intense e struggenti. Il quarto movimento inizia con un’energia travolgente, ma si interrompe bruscamente con un lungo suono acuto nel violino, che simboleggia il fischio che Smetana udì poco prima di perdere l’udito. L’intera opera è un inno alla vita e alla creatività, nonostante la tragedia.
Il Quartetto op. 131 di Beethoven è un capolavoro assoluto, composto da sette movimenti eseguiti senza interruzioni. L’Adagio iniziale, basato su una fuga che percorre tutto il movimento, è una profonda meditazione, seguita da un Allegro vivace e leggero. Il terzo movimento funge da breve collegamento, introducendo l’Andante successivo, una serie di variazioni poetiche e intense. Il Presto è un moto perpetuo virtuosistico, mentre l’Adagio che segue rallenta il tempo con una malinconia struggente. Il quartetto si chiude con un Allegro drammatico e risoluto, dove Beethoven sembra sfidare ogni limite espressivo. Quest’opera rappresenta l’apice della sua sperimentazione, fondendo innovazione e intensità emotiva in un viaggio che non ha tempo.
Alessandro Arnoldo