Il Pomo d’Oro
Anastasia Kobekina violoncello
A. Vivaldi (1678 – 1741)
Concerto per violoncello in la min. RV 419
Allegro | Largo | Allegro
G. Brescianello (1690 – 1758)
Sinfonia n. 5 op. 1
Adagio | Allegro | Largo | Allegro
A. Vivaldi
Concerto per violoncello in sol min. RV 416
Allegro | Largo | Allegro
I. Stravinsky (1882 – 1971)
Selezione dalla “Suite Italienne” (arr. B. Wallfisch)
C.P.E. Bach (1714 – 1788)
Concerto per violoncello in la min. Wq. 170
Allegro assai | Andante | Allegro assai
Note al programma
Il Concerto per violoncello in la minore RV 419 di Antonio Vivaldi è un esempio della sua inesauribile creatività. Il primo movimento, un Allegro brillante, introduce il violoncello con passaggi agili e virtuosistici. Il Largo, invece, è un momento di sospensione lirica, dove il solista dialoga con l’orchestra con eleganza e profondità. Il concerto si chiude con un Allegro vivace, in cui la scrittura ritmica incalzante e i contrasti dinamici danno slancio al discorso musicale.
Giuseppe Brescianello, compositore e violinista attivo alla Corte di Stoccarda, offre con la sua Sinfonia n. 5 op. 1 un raffinato esempio di stile tardo barocco. L’Adagio iniziale introduce un’atmosfera solenne e contemplativa, mentre l’Allegro seguente esplode in una brillante vivacità strumentale. Il Largo è caratterizzato da un lirismo sobrio, mentre il movimento finale riporta energia e dinamismo, con giochi contrappuntistici e passaggi virtuosistici.
Il secondo concerto di Vivaldi in programma, il Concerto per violoncello in sol minore RV 416, si distingue per il suo carattere drammatico. Il primo movimento è un Allegro teso e pieno di slancio, il Largo centrale offre una pausa di intensa espressività, mentre il Finale riprende il vigore ritmico tipico dello stile vivaldiano.
Igor Stravinsky, nel Novecento, si volse all’ispirazione barocca e classica per creare la sua Suite Italienne. Questo lavoro è tratto dal balletto Pulcinella e conserva il carattere spensierato e brillante dell’originale. Le melodie, ispirate alla musica italiana del XVIII secolo, vengono reinterpretate con ritmi vivaci e armonie sorprendenti, rendendo il brano un omaggio al passato filtrato attraverso un linguaggio moderno.
Infine, il Concerto per violoncello in la minore Wq. 170 di Carl Philipp Emanuel Bach segna un’evoluzione rispetto alla scrittura barocca del padre Johann Sebastian. Il primo movimento (Allegro assai) presenta uno stile espressivo e tempestoso, tipico dello Sturm und Drang. L’Andante centrale è un momento di profonda intensità lirica, mentre il Finale è un Allegro assai brillante e ritmicamente incisivo.
Un violoncello che ci guida attraverso linguaggi musicali ed epoche, dalle raffinate architetture barocche di Vivaldi e Brescianello fino alla rielaborazione neoclassica di Stravinsky.
Alessandro Arnoldo