Lunedì 8 novembre 2021
Festival Strings Lucerne
Daniel Dodds leader e violino
Leia Zhu violino
O. Respighi (1879-1936)
Suite n. 3 per orchestra d’archi
dalle Antiche danze e arie per liuto.
I. Strawinsky (1882-1971)
Suite Italienne (arr. S. Dushkin)
H. Wieniawski (1835-1880)
Fantasia su temi dal Faust, op. 20 (arr. W. Birtel)
P.I.Caikovski (1840-1893)
Serenata per orchestra d’archi in Do magg., op. 48
Note al programma
Dallo studio di opere per liuto del XVI e XVII secolo, Respighi ricava tre suites per orchestra d’archi, chiamandole Antiche danze e arie per liuto. La terza tende alla malinconia e inizia con una danza Italiana, una gagliarda avvolta nella nebbia degli archi. Seguono le Arie di corte: le viole cantano accompagnate dal pizzicato del violoncello; i violoncelli suonano bordoni di cornamusa; gli archi brillano di splendore inneggiante. La Siciliana prende il movimento di un fiume, dapprima calmo, poi in piena. Infine, la Passacaglia: i pizzicati della chitarra diventano stravaganti intrecci d’archi. Dopo la guerra lo stile di Stravinsky subisce un cambiamento radicale: ensemble più snelli e un rinnovato riguardo per la musica del passato, qualità che ritroviamo in Pulcinella. Ispirato alle musiche di Pergolesi o presunte tali, questo balletto diviene una delle sue opere più popolari, originando una serie di arrangiamenti, compresa questa Suite Italienne. La suite inizia con l’Introduzione, in cui possiamo sentire l’alternanza barocca tra orchestra e un piccolo gruppo di solisti. La Serenata è una tranquilla pastorale lievemente malinconica. L’umore si rialza nella Tarantella con il suo ritmo vorticoso. Il Minuetto e finale è a metà tra l’elegia e la più orgogliosa marcia e si sviluppa fino a esplodere in una fanfara. Mentre il brano volge al termine, si volta indietro: un semplice richiamo dall’ouverture. La Fantasia di Wieniawski, ispirata al Faust di Gounod, è in cinque sezioni con un breve finale. Dopo una cupa apertura del pianoforte, il solista suona una cadenza prima di continuare con il Rien! En vain j’interroge dal I atto. Si procede con un passaggio più lirico basato su Ô sainte médaille di Valentin. La terza sezione introduce Le veau d’or dal II atto di Méphistophélès. Il duetto del III atto tra Faust e Marguerite è utilizzato per un episodio più lento prima del brillante finale, basato sul famoso valzer del II atto (Ainsi que la brise légère). Solare nel temperamento, la Serenata per archi trabocca di melodie memorabili. Forti connessioni tematiche collegano il primo e l’ultimo movimento così come i due interni. Scale discendenti e ascendenti caratterizzano questi temi, insieme a riferimenti di melodie popolari russe. Il primo movimento in forma di Sonatina, è incorniciato da una lenta introduzione che ritornerà dopo una vivace sezione centrale. La Valse è un delizioso ricordo del suo brillante dono per la musica da balletto. L’Elegia recupera parte della grandezza dell’introduzione lenta; il suo finale è pura musica popolare russa, dal Tema russo alla balalaika che scandisce il ritmo dell’Allegro con spirito.
Alessandro Arnoldo