DIE SCHURKEN

quartetto

Die Schurken 

Stefan Dünser tromba
Martin Schelling clarinetto
Martin Deuring contrabbasso
Goran Kovacevic fisarmonica 

Musik ist Lebenselixier! 

T. Schulze (*1954)
Ouvertüre im italienischen Stil

B. Bartók (1881 - 1945)
Sechs Rumänische Volkstänze

J.S. Bach (1685 - 1750)
Die Seele ruht in Jesu Händen, Arie

H. Purcell (1881 - 1945)
If Love´s a Sweet Passion – Jig

C. Debussy (1862 - 1918)
En Bateau

E. Satie (1866 - 1925)
Gnossienne Nr. 1 - Je te veux 

I. Albéniz (1860 - 1903)
Tango in D

M. Nigsch (*1972)
Paris is a Moveable Feast!

A. Piazzolla (1921 - 1992)
Contrabajeando - Rio Sena 

 R. Galliano (*1950)
Tango pour Claude

D. Schostakovich (1906 - 1975)
Walzer n. 2 

N. Rota (1911 - 1979)
La Strada - Sizilianischer Totentanz

M. Üstün (*1961)
Schurkenkonzert

V. Kandic (*1941)
Kandoro

A. Brun (*1959)
Poem da notg
Lydisch eifach aa
Winter
Xehadi ide Sebadi 

M. Schelling (*1963)
Himmelhendlherrgottzwiebackzwiefacher 

Martin Schelling, laureato alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, è attualmente primo clarinetto nella Symphonieorchesters Vorarlberg/Bregenz. Stefan Dünser, tromba principale della Liechtenstein Symphony Orchestra, si dedica con passione anche al settore dell’educazione musicale con diversi progetti per la Jeunesse Wien. Goran Kovacevic, dopo gli studi al Konservatorium Winterthur si perfeziona a Salisburgo, Firenze, Mosca, Weimar e Toronto. Vincitore di diversi concorsi internazionali, ha al suo più di quaranta album di musica classica, moderna, jazz e folkloristica. Martin Deuring, diplomato alla Musikhochschule Wien, è primo contrabbasso nella Symphonieorchester Vorarlberg/Bregenz. Insieme sono vincitori dello Junge Ohren Preis, il più grande concorso per l'educazione musicale nei paesi di lingua tedesca. Collaborano stabilmente con la Philharmonie Luxembourg, la Kölner Philharmonie, il Bregenz Festival, il Lucerne Festival e sono ospiti regolari al Musikverein e alla Konzerthaus di Vienna, alla Elbphilharmonie di Amburgo e al Festival della Musica dello Schleswig-Holstein. Musicisti capaci di incantare i loro ascoltatori, portando il pubblico nel meraviglioso mondo della musica attraverso la gioia che loro stessi provano nel far musica insieme.  

Note al programma 

Quanti modi esistono per viaggiare? Si può viaggiare nello spazio, zaino in spalla o accompagnati da grandi valigie, in aereo, in treno; si può viaggiare nel tempo, attraverso trame letterarie e attraverso la musica, capace di commuoverci fino alle lacrime come di farci ridere a crepapelle, di tenerci immobili e attoniti come di renderci dei ballerini provetti. Musik ist Lebenselixier! La musica è l’elisir della vita, un programma che ci fa viaggiare in questo magico mondo, incontrando un affascinante caleidoscopio di compositori. In Germania troveremo Bach con un’aria scritta per soprano, tratta dalla Cantata Herr Jesu Christ, wahr'r Mensch und Gott per soli, coro e orchestra. L’ungherese Bartók ci farà visitare tutta la Romania con le sue Danze Rumene da Mezözabad (Danza del bastone) a Egres (Danza della fascia), da Bisztra (Danza del corno) a Belényes con la Polka rumena, vivace e spigliata. Rimaniamo nel folklore immergendoci nella più sensuale delle danze, il Tango: in Spagna con Albéniz, in Argentina con il celebre Contrabajeando di Piazzolla e, infine, in Francia con Galliano, unico fisarmonicista a registrare per la prestigiosa etichetta classica Deusche Grammophon. Sempre in Francia, grazie a Debussy e al suo En Beteau dalla Petite Suite per pianoforte a quattro mani, ispirata da una suite coreografica di Delibes (ascoltando bene si possono riconoscere le matrici del Clair de Lune) e grazie ai melismi orientali della Gnossienne di Satie, inserita nelle scene del film Chocolat, con Juliette Binoche e Johnny Depp. E ancora in Inghilterra con If Love’s a Sweet Passion, una meditazione sulla natura mutevole del desiderio, scritta per soprano e tratta dalla semi-opera The Fairy Queen di Purcell. Torniamo a ballare, questa volta un Valzer dalla seconda Suite Jazz del russo Schostacovich, scritta nello stile popolare dell'orchestra leggera degli anni Trenta. E così via passando per la Svizzera con il jazzista Brun, la Turchia, la Serbia per arrivare sugli appennini italiani, accolti proprio sulla strada dalle note di Rota, colme di magia, di dolore e di verità che riportano alla nostra mente la storia del girovago e animalesco Zampanò e della tenera e pura Gelsomina.  Alessandro Arnoldo