Turner Quintet
Giorgio Lazzari pianoforte
Alexey Stychkin violino
Sofia Egusheva viola
Alejandro Viana violoncello
Akseli Porkkala contrabbasso
F. Schubert (1797 – 1828)
Quintetto per pianoforte in La magg. op. 114 D 667 “Forellenquintett”
Allegro vivace | Andante | Scherzo. Presto | Tema. Andantino | Allegro giusto
R.V. Williams (1872 – 1958)
Quintetto per pianoforte in do min.
Allegro con fuoco | Andante | Fantasia (quasi variazioni). Moderato
Note al programma
Schubert ricorderà serenamente l’estate del 1819, giornate piene di escursioni e picnic, feste musicali e concerti improvvisati. Non comune nella sua strumentazione, il Forellen Quintet prevede lo stesso organico del Quintetto per pianoforte di Hummel, tra i brani preferiti da Sylvester Paumgartner, il ricco mecenate musicale e violoncellista dilettante che chiese a Schubert di scrivere il quintetto. Paumgartner aveva un’ulteriore richiesta: che Schubert incorporasse il suo Lied Die Forelle nella composizione. Così fece, utilizzandone la melodia per un tema e variazioni nel quarto dei cinque movimenti. L’Allegro vivace parte con un grande accordo dell’ensemble e un saltellante arpeggio del pianoforte. In breve tempo la viola e il violoncello danno vita a una pulsazione che fornisce una base vigorosa alle ampie melodie di Schubert. Tre placidi motivi caratterizzano il movimento successivo, un Andante liberamente ornato che raggiunge un senso di malinconia profondamente schubertiano fino all’irrompere energico dello Scherzo. Segue l’insieme di sei variazioni il cui incipit è riservato ai soli archi dalla voce calda, mentre le prime tre variazioni vedono protagonisti rispettivamente il pianoforte, la viola e il violoncello (in coppia) e il contrabbasso. Con la quarta variazione Schubert trasforma più profondamente la melodia con passaggi di modo. Nella quinta variazione il violoncello modella ulteriormente il tema che diventa nostalgico fino alla variazione finale, dove il pianoforte torna finalmente al suo accompagnamento guizzante. E così, rispecchiando il buon umore di una serenata haydniana, Schubert conclude il suo quintetto con un rinvigorente Allegro giusto finale, dal sapore gitano.
Con gli stessi strumenti facciamo un bel salto nel ‘900, per ascoltare il Quintetto per pianoforte dell’inglese Vaughan Williams, un’opera corposa e di superba fattura. L’Allegro con fuoco, è espansivo, loquace e pieno di passione tardo-romantica; le sue armonie sono per lo più brahmsiane, ma si tingono di modalità nei passaggi più tranquilli. L’espressiva melodia romantica dell’Andante è pienamente caratteristica del compositore e ricorda la canzone Silent Noon, composta nello stesso anno. Gli echi del motivo a quattro note del movimento d’apertura colorano e danno unità sia al movimento lento che alla Fantasia finale che ha il carattere di una fantasia elisabettiana per violini, sebbene la sua struttura sia essenzialmente quella di un tema con cinque variazioni.
Alessandro Arnoldo