Hyeyoon Park violino
Timothy Ridout viola
Kian Soltani violoncello
Benjamin Grosvenor pianoforte
Mahler (1860-1911) Quartetto in la min. per pf e archi
Nicht zu schnell. – Entschlossen – Scherzo
Strauss (1864-1949) Quartetto in do min. per pf e archi, op. 13
Allegro – Scherzo Presto – Molto meno mosso – Andante –Finale Vivace
R.Schumann (1810 -1856) Quartetto per piano in Mib Magg., op.47
Sostenuto assai. Allegro – Scherzo. Molto vivace. Trio I e II – Andante cantabile – Finale – Vivace
Note al programma
In genere si associa Mahler alle sinfonie imponenti, alla musica vocale con grande orchestra. La sua formazione musicale di base, tuttavia, fu come pianista e le prime composizioni dedicate alla musica da camera con pianoforte. Il Quartetto per pianoforte in la minore è un unico movimento e si presenta in forma di sonata tradizionale. Il pianoforte espone il primo tema, caratterizzato da un motivo di tre note, gli archi riprendono e ampliano questo disegno e il secondo tema completa il percorso con una rapida serie di note discendenti. Lo sviluppo combina i due temi, salendo in un climax di grande intensità. Forse il passaggio più fantasioso del movimento è il ritorno del primo tema, ora in uno stato d’animo sommesso, quasi misterioso. Infine, una cadenza del primo violino porta a una conclusione tranquilla. Strauss incontrò Brahms a Berlino e, sotto la sua influenza, il compositore iniziò il Quartetto per pianoforte op. 13. La partitura mostra un’insolita fusione di personalità musicali: la sobrietà e la grandezza di Brahms si sposano con il virtuosismo impetuoso del giovane Strauss. Più di 30 minuti di energia focosa: dal primo movimento d’apertura, il più “brahmsiano” (per la sua sonorità cupa, lo sviluppo di piccoli motivi tematici e la portata drammatica), allo Scherzo, pieno di movimento, energico, passando per un’Andante, più calmo, con un tema lirico alla viola fino al Vivace conclusivo che ritorna all’umore del movimento iniziale volgendo alla conclusione su un saldo accordo di do minore. Il Quartetto op. 47 di Schumann si apre con una lenta introduzione che contiene un motivo di quattro note, base del tema principale dell’Allegro. Lo Scherzo che segue, tutto vigore di staccati e fantasia, è interrotto da due Trii contrastanti. Il movimento lento, che inizia come fosse già nell’aria, offre una delle melodie più romantiche di Schumann, introdotta dal violoncello, che incarna la quintessenza dell’inquietudine del XIX secolo. Il Vivace termina con grande slancio del pianoforte che continua a giocare il ruolo dominante affidatogli in tutta la composizione.
Alessandro Arnoldo